Quanti tipi di caffè esistono?
Sai quante varietà di caffè esistono in Italia e quante nel resto del mondo? Sembra che in tutto il pianeta ce ne siano più di 100, anche se quelle più conosciute sono appena una decina. Sicuramente le più famose sono l’arabica e la robusta, ma le tipologie sono innumerevoli e a caratterizzarle è il gusto, l’aroma, il sapore fino alla percentuale di caffeina contenuta. Scopri tutto quello che c’è da sapere sulle varie tipologie di caffè e la loro provenienza.
Le varie tipologie di caffè
Stretto, macchiato, schiumato, lungo, al vetro e corretto: un caffè può essere gustato in mille modi e altrettante possono essere le sue sfumature grazie alle tante varietà esistenti. Tutto dipende dalla pianta, a quale genere della Coffea appartiene, visto che le rubiacee, la famiglia a cui la coffea appartiene, contiene oltre 13 mila specie. Le varietà di caffè più famose comunque sono quattro:
- - Arabica – si tratta della varietà più consumata al mondo, è originaria dell’Etiopia e più precisamente di una zona chiamata Kaffa, anche se oggi questa specie viene coltivata anche in Arabia e in Sud America. Cresce in zone tra i 1000 e i 2000 metri e offre dei chicchi piccoli ma molto aromatici.
- - Robusta – è la specie che cresce in zone anche inferiori a 700 metri ed è la più facile da coltivare; per questo è la più commercializzata. Rispetto alle altre varietà offre un caffè forte e amaro grazie soprattutto alla maggiore quantità di caffeina contenuta.
- - Liberica – trae il suo nome dal paese di origine, la Liberia, oggi però viene coltivata soprattutto nelle Filippine e in Indonesia. Richiede acqua e temperature elevate, ha un sapore aromatizzato ma una qualità inferiore rispetto alle prime due.
- - Excelsa – la coffea excelsa è una specie coltivata a scopo industriale, e offre un caffè molto simile alla tipologia arabica.
La diffusione del caffè nel mondo
Nel 1400 il caffè era già conosciuto a Damasco, in Egitto e in Turchia. In Europa il primo a descrivere la pianta del caffè fu il botanico tedesco Leonard Rauwolf, mentre in Italia fu Prospero Alpini a descrivere però solo la pianta e non le bacche, che furono rappresentate solo nel 1605 dal direttore del giardino botanico di Vienna Charles de L’Ècluse. Ma la prima città a far uso della preziosa bevanda fu Venezia nel 1500, grazie ai suoi rapporti commerciali con il mondo orientale. Qui nel 1645 furono aperte le prime botteghe del caffè, mentre nel 1650 il caffè iniziò ad essere commercializzato anche nel Regno Unito dove nacquero i Coffee House. Nel 1700 ogni città europea aveva almeno un caffè mentre la compagnia olandese delle Indie Orientali iniziò a coltivare il caffè utilizzando i semi provenienti da Mokha.
Africa, Arabia, Gran Bretagna e Olanda: l’etimologia della parola caffè va cercata quindi in questi passaggi.
Alcune varietà di caffè meno famose
Esistono poi alcune varietà di caffè meno conosciute ma che offrono sapori e aromi molto particolari.
Come per esempio la Racemosa, una varietà rara originaria del Mozambico che ha una percentuale di caffeina molto bassa (0,38%) e un aroma che ricorda il sapore della menta e della liquirizia.
Tra le varie tipologie, una novità è rappresentata dalla varietà Mauritiana, originaria delle isole Mauritius con un gusto amaro e deciso.
La Stenophylla invece è una tipologia di caffè quasi scomparsa, anche perché la pianta impiega 9 anni per dare frutti e per questo considerata poco conveniente dal punto di vista commerciale.
Una delle qualità più care al mondo è sicuramente la Kopi Luwak. I chicchi di questa specie di caffè vengono ricavati da bacche in parte digerite da un mammifero chiamato appunto Luwak, originario dell’Asia e dell’Africa tropicale. Questa particolare varietà offre un caffè molto dolce, dall’aroma unico e un retrogusto di cioccolato; una qualità talmente rara che una tazzina di questo caffè può arrivare a costare anche 50 dollari!